Dedicato a tutti quelli che come me fanno i pendolari per andare al lavoro ogni santo giorno…

Corro per prendere la metro a Precotto, cercando di rimanere nei tempi..uscita di casa alle 9.25-9.30

trasbordo a Sesto FS sul primo treno utile per Monza, sbraitando con gli altri passeggeri le volte in cui il treno delle 9.47 si ferma a due metri dalla banchina (anche delle mezz’ore!) e quello delle 9.52 ci sorpassa spedito e leggero verso la meta agognata argh!!

corro verso C.so Milano nella speranza di non perdere il bus numero 4 della miiitica TPM delle 9.55, altrimenti ripiego su quello delle 10.15 e ammazzo il tempo dell’attesa schivando la moltitudine variegata di questa ridente cittadina brianzola (vi lascio immaginare..) oppure molto più produttivamente, riverso la mia frustrazione nel fantastico negozietto di abbigliamento gestito da una carinissima ragazza cinese (ma che vende made in italy) di fronte alla fermata.

Quest’ultima tappa può assumere infinite variazioni sul tema, del tipo: l’autista del bus delle 10.15 ha deciso di andare a prendersi un caffè mentre folle inferocite capeggiate da me alla fermata, complottano una rivolta contro la TPM, oppure: decido di recarmi alla fermata successiva che offre due, signori e signori, e ribadisco ben due linee di bus, il 4 e il 6 (che chissà perchè all’andata sembra essere lento come una lumaca, mentra al ritorno mi fa guadagnare minuti preziosi). Ma anche qui, molteplici sfighe sono in grado di abbattersi sullo sventurato pendolare che deve raggiungere il luogo di lavoro..nel mio caso: l’edificio U8 (conosciuto anche come sede “moolto” distaccata) dell’Università Milano Bicocca.

L’ultimo pezzettino di tragitto (per chi non conosce il luogo può essere un inferno raggiungere dalla fermata l’edificio incriminato) mi vede sovente protagonista alla testa di piccole orde di matricole all’inizio del nuovo anno accademico e di studentelli maturandi in visita per le giornate dell’orientamento..ma chi ve lo fa fare ragazzi a venire a studiare in culonia?? 😀

Il ritorno poi è sempre una lotta contro il tempo visto che non è mai semplice ed immediato far sloggiare dalla biblioteca i nostri prodi futuri medici che se non leggono fino all’ultima riga alle 18.30 sembra che muoia loro sotto i ferri un paziente..ma con me l’aria che tira è diversa e da buona, disponibile e cara bibliotecaria sempre pronta ad ascoltare i mei utenti, dalle 18.15 divento una macchina spietata e col coltello fra i denti, visto il bel percorsino che so attendermi all’uscita..

Per farla breve, corro sempre o almeno cerco di camminare molto velocemente per strappare brandelli di tempo residuo a giornate che iniziano alle 8.00 e finiscono alle 19,30, quando tutto fila liscio..dopo 3 anni la cosa inizia a pesare..è difficile abbandonare questa brutta abitudine anche quando la necessità di correre non c’è, corro ormai quando vado al bagno al lavoro, quando mangio, quando rientro dalla pausa pranzo, quando sono in giro per una semplice passeggiata. Mi consolo pensando che amo il mio lavoro, che sono fortunata di questi tempi ad avercelo a tempo indeterminato e che c’è tantissima altra gente che come me ci impiega un’ora (quando va tutto bene, anche un’ora e mezza se va tutto male) o molto di più.

Quindi come si dice a casa mia “stiamoci co sti pochi guai”!!

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