Maschera neutra

Strana magia possiede l’animo umano: ciò che a prima vista può sembrare fonte di ansia e d’imbarazzo, in un battibaleno può traformarsi in un’esperienza in cui buttarsi senza remore, nè timori, scoprendosi (perdonatemi il gioco di parole) con la voglia di scoprirsi e mostrarsi agli altri per quello che si è. Esattamente questo mi è capitato al corso di comunicazione a cui ho preso parte mercoledì, un corso nato dall’esigenza di struttura di migliorare la comunicazione interna con i colleghi e quella esterna con l’utenza. Occupandomi di servizi al pubblico non ho potuto tirarmi indietro anche se l’impostazione teatrale del corso un pò cozzava con la mia parte timida. Una volta in palestra, in calzini e seduta a terra con gli altri, non ho potuto fare a meno di lasciarmi trasportare dall’insegnante di una bravura e simpatia uniche, dai colleghi anche loro timorosi ma disposti quanto me a mettersi in gioco.

Mi sono vista offrirmi per prima per eseguire l’esercizio della maschera neutra, ricevendo i commenti positivi di tutti, e ascoltando l’insegnante che raccontava come la mia camminata le suggerisse una determinazione ed una forza fuori dal comune. Mi sono vista buttarmi nell’interpretazione della maschera caratteriale verde (quella che ha insite in sè le qualità di altruismo e voglia di coinvolgere gli altri) tra gli applausi e i “brava” inaspettati di molti. Mi sono vista esporre l’esercizio della presentazione di un canovaccio predefinito con scioltezza e disinvoltura..

Mi sono sentita libera per un’intera giornata di essere completamente me stessa (anche di solito lo sono, raramente fingo, anzi quasi mai, il mio volto mi tradisce sempre..), ma assumendo anche nuove forme, sconosciute, o che forse semplicemente giacciono sotto la superficie, pronte a balzare fuori inaspettatamente.

Liberatorio, catartico, attivo, svuotante questo processo, entusiasmante oserei dire. Vedremo cosa succederà nella seconda ed ultima lezione 😀

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