Di pupi (non di zucchero) e di briosce

Qui bisogna proprio riprendere le fila di questo blog.. Sono passati poco più di tre mesi dall’ultima volta che abbiamo scritto qualcosa. Siamo stati e siamo tutt’ora comprensibilmente impegnati dal nostro pupotto bello, che anche lui guarda caso sta per compiere tre mesi. Francesca è impegnata a tempo pieno a fare la mamma, io lo sono un pò meno e nei ritagli sono riuscito a cucinare anche qualcosa di sfizioso di tanto in tanto. L’ultima creazione, in ordine di tempo, sono state le briosce siciliane, quelle col tuppo per intenderci, che dalle mie parti si tagliano a metà e si riempiono di delizioso gelato o, ancora meglio, granita.

Briosce col tuppo

Briosce col tuppo appena sfornate

 

La ricetta che ho usato è quella di Anice&Cannella, con qualche piccola variazione: Ho usato l’aroma alla vaniglia, anziché la stecca bourbon perché le avevamo finite e non avevo tempo e voglia di uscire a ricomparle e ho fatto una lavorazione in tre giorni, anziché in due, perché Dario ha assorbito il resto del tempo. Ah, dimenticavo, ho usato tre uova normali medie anziché due a pasta gialla. Che dire, sono venute così buone al primo colpo che io stesso non ci potevo credere. Ne è davvero valsa la pena!

Poi cos’altro? Di recente ho vinto il contest di Maricler, con in palio un libro sulla pizza di Gabriele Bonci, quindi aspettatevi presto un post su qualche sperimentazione delle ricette presenti nel libro. Le foto che abbiamo visto ci hanno già fatto venire l’aquolina!

Approfittando del finesettimana lungo e del ponte del 1° Maggio proverò anche a fare, tempo permettendo, il mio primo tentativo di pane con lievito madre, gentilmente donatomi dalla nostra amica Laura.

Vorrei raccontarvi anche del mio esperimento di ginger ale fatto in casa e di come ultimamente ci siamo innamorati del tataki di salmone e/o di tonno e abbiamo fatto vari esperimenti, più o meno riusciti, di replicarlo in versione casereccia. Ma tutto questo è superfluo e in parte potete già saperlo leggendo la nostra pagina Facebook. Perché sopratutto vorrei raccontarvi di come la nostra vita sia completamente cambiata da tre mesi a questa parte e di come ormai i programmi di cucina li vediamo più in maniera fortuita nelle repliche notturne che altro, tra una poppata e un cambio di pannolino. E di come siamo immensamente felici pur essendo immensamente stanchi. Ma è difficile spiegarlo a parole. C’è questo esserino che ogni giorno ci stupisce con nuove mosse e nuovi gridolini mai fatti prima, che quando pensi di averlo capito e poterlo prevedere sconvolge i tuoi piani e cambia dalla sera alla mattina. Per cui siate comprensivi, credo che ancora per un pò scriveremo con saltuarietà.

6 comments to Di pupi (non di zucchero) e di briosce

  • Miriam

    Notavo il richiamo tra la deliziosa doratura delle brioche, la luce che infiamma d’oro e arancio la tenda del soggiorno suggerendo un’atmosfera di quieta sonnolenza, e le lamine anch’esse d’oro della stampa del bacio di Klimt, più in ombra. Sembra tutto legato dallo stesso filo di amorevolezza e intimità. 🙂

  • grimmo

    grazie Miriam, hai scritto una cosa molto bella e molto vera

  • Te lo avevo già detto su FB ma lo ribadisco anche qui…..bravissimno!!!

  • grimmo

    per il pupo o per le briosce? In ogni caso grazie =)

  • Quelle brioche sono meravigliose e tenere come il vostro momento più bello, bravi!

  • Ho visto anch’io questa ricetta su Anice e cannella ma ancora non ho provata a farla.
    Tu mi stai dando la spinta per provare.
    Ciao, a presto, Mother.