Vi lascio con questo magnifico colore, che rallegra questo pomeriggio in cui mi è piovuto letteralmente sulla testa (sulla vetrata che sovrasta la mia postazione al lavoro!!!). Il crocus è un fiore che mi sta particolarmente a cuore, visto che produce il profumatissimo Zafferano (yum yum ingrediente indispensabile del risotto alla milanese e dell’ancora più ricco “risotto alla monzese!!”) e ancora di più perchè una sua varietà pregiatissima viene prodotta nella Piana di Navelli, località montana abruzzese in provincia dell’Aquila.
Visitate gente, visitate! 😉
Tanti anni fa, nella nostra casetta a Francavilla, diedi un’allegra e sostanziosa cena che offrii al gruppo di amici che frequentavo quando ero ancora con Alessandro. Giorni prima una mia amica, Rita, mi aveva portato in dono un barattolino di vetro, piiiiiccolo piccolo, contenente degli enigmatici filamenti di un bel colore rosso vivo. Era proprio zafferano di Navelli dove lei era stat in quei giorni, visitando fra l’altro anhche le coltivazioni di quella preziosissima pianta; non sapevo che fosse prodotta dal Croco. L’ho utilizzato per il primo piano piatto: risotto zafferano e funghi porcini. Aspettate a fare yuhm yuhm… non venne granché bene, volendo essere oggettivi. Volendo essere invece schifosamente parziali devo ammettere che quella strana fragranza era riuscita comunque a dare al piatto un tocco particolare, segreto, da indovinare e da capire. In ogni caso, ho imparato già da tempo che non si puo’ pensare di cucinare un buon risotto con tutti i crismi (giusto sale, giusta cottura, giusta quantità di liquido ecc.) quando i commensali da servire sono una dozzina! Perciò mi sono imposta il limite massimo di quattro commensali (solo per il risotto ovviamente). Ho utilizzato il resto di quello zafferano (dal sapore rigorosamente estraneo a quello del supermercato) per altri piatti e stavolta la mia mano vi ha portato rispetto e precisione. Lode ad un altro fra i tanti tesori d’Abruzzo.
…ehm, scusatemi per i vari errori di battitura e ambiguità grammaticali, ma di fatto mentre le mie dita battevano sulla tastiera, la mia testa giaceva già sul cuscino… non ce l’ho fatta a mettermi a rileggere… 🙂