Versi per un interrogativo estremo…

Riporto qui di seguito con grande onore i versi che la sempre presente Fatina ha deciso di regalarmi dedicando questa poesia alla mia torta ciliegie e crema alla cannella, che ha gradito così tanto che (oopps forse non dovrei dirlo! 🙂 se l’è quasi fatta fuori da sola!!! (Sto scherzando ma apprezzo chi apprezza le mie creazioni!)

 

O povero mortal che guardi e passi,
passa e guarda ordunque
e rimembra come puoi
ciò che nè guardo né favella potran mai narrare,
ché torto farebber al degno esperir dei sensi
di chi,

o eletto
come me,
sorte volle condurre
dinanzi a quel sogno sognato.

Sì sapido era,
di cremoso amor
e frolla dolcezza,
quel dono di oro e rubino,
che i putti tutti
richiamati e confusi
da squilla sì inusual
eppur egualmente divina,
s’affacciaron pien di maraviglia
dal disco celeste
di codesta camera,

amata più che Quella
illustre e magnificata

 

Ed ora,
fratello sventurato,
che hai mirato a lungo
e ben meditato
su ciò che il fato non volle concederti,
per capriccio
o segreta giustizia,
ordunque lascia che io ti interroghi
e ti chieda, cuor in mano:

 

MA CHE CAMPI A FA’!!!

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