Storia di un carciofo solitario

Questa storia parte come sempre da: ma sarò in grado di rifare le cose come le faceva mamma? So che vi sarete stufati a morte di ascoltarla, purtroppo penso che mi dovrete sentire ancora a lungo cominciare da quel punto, visto che tutto il mio background culinario arriva dallo sconosciuto e lontano Abruzzo! Ahahahah, rido perchè la mia regione è davvero poco conosciuta ai più, se ne sente davvero poco parlare, se non forse per funesti accadimenti.

Anche se sono lontana ormai centinaia di km, tutti i sapori che conosco provengono dalla mia infanzia e dall’adolescenza e sono ben radicati nella mia testa. Purtroppo moltissime di codeste preparazioni io non le ho mai realizzate e anche se semplici, a volte mi sembra un’impresa titanica riproporle.

Il carciofo ripieno all’abruzzese maniera è una di quelle. A casa mia tra marzo e maggio si mangiavano quantità industriali di carciofi rispettivamente cucinati nei seguenti modi: pasta coi carciofi, contorno di carciofi con fave e piselli freschi, carciofi alla giudia, carciofi fin pastella fritti e dulcis in fundo: IL CARCIOFO RIPIENO. Ci ho provato altre volte da quando sono a Milano ma mi sono sempre venuti male con conseguente depressione data la qualità non eccelsa dei carciofi che trovavo al supermercato.

Ma da quando facciamo parte del G.A.S. la qualità della verdura che compriamo e mangiamo è notevolmente migliorata e allora mi sono di nuovo decisa a provarci!! La riuscita di qualsiasi piatto con i carciofi sta dietro alla tenerezza dello stesso..se il carciofo è duro e stopposo per quanto lo si cucini bene, si rimarrà inevitabilmente delusi! Stavolta invece i carciofi erano davvero buoni!

 

 

 

 

Ingredienti:

  • 4 carciofi
  • prezzemolo
  • 1 spicchio d’aglio
  • olio e.v.o.
  • 1 pomodoro maturo
  • sale
  • 1 uovo
  • olio di semi per friggere
  • la mollica di un quarto di pagnotta di grano duro
  • vino bianco (mezzo bicchiere)
  • parmigiano grattugiato

Pulite i carciofi come d’abitudine togliendo le foglie esterne più dure e la punta. Lasciateli in ammollo con acqua in cui metterete un limone tagliato a metà (toglie l’amaro del carciofo) per almeno una mezz’ora. Sciacquate i carciofi e con le mani apriteli in modo da creare un piccolo incavo all’interno che possa contenere il ripieno.

 

Nel frattempo bagnate la mollica con un pò d’acqua (io ho preferito non ammollarla troppo per evitare che risultasse poco compatta) e strizzate l’acqua in eccesso. Sbriciolatela in una terrina e aggiungete il pomodoro maturo precedente passato al mixer per pochissimi secondi insieme ad uno spicchio di aglio e al prezzemolo. Salate, aggiungete un pugno di parmigiano grattugiato e un cucchiaio di olio evo e mescolate il tutto. Riempite i 4 carciofi con il ripieno.

Qui arriva la parte per me più difficile e qui secondo me risiede il segreto della bontà della ricetta di mamma. Sbattete l’uovo con un pò di sale e un altro pugno di parmigiano e una volta compattata bene la testa del carciofo passatela nell’uovo sbattuto. Friggete per un paio di minuti i quattro carciofi a testa in giù in olio bollente in modo che il ripieno si rapprenda e solidifichi per bene.

Togliete i carciofi dalla padella e fate soffriggere in una casseruola un pò d’olio evo, uno spicchio d’aglio, aggiungete i carciofi a testa in sù stando bene attenti a non rovinare il ripieno. Aggiungete un mezzo bicchiere d’acqua e mezzo di vino bianco e del prezzemolo tritato. Fate andare la cottura girando ogni tanto i carciofi e il gioco è fatto!! Ma che fatica!!

5 comments to Storia di un carciofo solitario

  • ..eccola! La stavo aspettando! =) Adoro i carciofi! Mia nonna li faceva con lo stesso ripieno, ma in brodo! Devo riuscire ad estorcere la ricetta a mia zia! 😉

  • Fra, in brodo?? mai sentita questa cottura dei carciofi ripieni!! 🙂

  • Si si, in brodo! Con le polpettine anche! La recupero appena torno a casa! 😉

  • Che bella ricetta! Non la conoscevo. Uso poco i carciofi, se non fritti, proprio per la durezza di quelli che si trovano al supermercato (ma anche al mercato, spesso, non sono meglio)
    Serena serata e un abbraccio 🙂

  • Andrea Vigna

    Complimenti vivissimi, per la ricetta e per il blog, se ti va dai un occhiata a questo panbagnato.blogspot.com
    Ciao a presto