Capitano delle notti in cui il pensiero delle disgrazie che colpiscono chi ti è vicino ti tiene sveglio. E allora,che altro puoi fare? Ti alzi e scrivi. Butti giù pensieri, riflessioni, ricordi. Svuoti tutto e aspetti le prime luci dell’alba. E quando hai finito e tua moglie sta ancora dormendo, ti viene in mente che potresti farle trovare un dolce appena sfornato per colazione. Così afferri “Buon appetito America!” che è proprio lì in bella mostra sul tavolo della cucina e inizi a sfogliarlo, alla ricerca di una golosità che sia realizzabile con quello che c’è in casa e nel poco tempo a disposizione prima che la sveglia suoni e la giornata abbia ufficialmente inizio.
Lo sguardo cade sui cocoa cookies: tempo di cottura 8 minuti, cacao, farina, burro, uova.. c’è tutto.
Inizio a versare la farina e il cacao in una casseruola, ma sfortunatamente Francesca si alza prima del previsto, trova la cucina in piena attività e non la prende troppo bene. Mi fa notare nell’ordine che:
- il burro andava prima fatto ammorbidire a temperatura ambiente ed è troppo tardi per farlo
- lo zucchero non andava insieme alla farina e al cacao ma insieme alle uova e al burro
- nella ricetta c’è scritto chiaramente che l’impasto deve riposare almeno un’ora in frigo prima di essere infornato
Ecco, da buon informatico e da marito distratto avrei preferito che un dettaglio come quello di dover lasciar riposare l’impasto un’ora, fosse stato scritto in grassetto e in rosso, oppure che ci fosse stato il tempo di preparazione delle varie ricette. Laurel, sarebbe fattibile nella prossima edizione? 😉 Ma ormai è troppo tardi, non si può più separare lo zucchero dalla farina e decidiamo di proseguire. Il risultato non è dei migliori, c’è un momento di empasse, Francesca mi guarda severa e io fisso silenziosamente i pezzi di burro galleggiare nel tuorlo senza la minima intenzione di fondersi assieme. Che fare? Buttare via tutto e andare al lavoro o cercare di aggiustare le cose? Francesca abbandona la cucina e io tento un salvataggio in extremis, aggiungendo gradualmente gli ingredienti secchi alle uova e al burro. Impasto a mani nude, in preda allo sconforto e.. sembra funzionare! La chimica fa ancora una volta il suo miracolo e quello che era un’accozzaglia di ingredienti si trasforma nell’impasto dei biscotti. Unisco a poco a poco il resto degli ingredienti secchi e formo un bell’ammasso di pasta, che poi avvolgeremo nella pellicola trasparente, lasciandolo in frigo a riposare con il proposito di riprendere il tutto al ritorno dall’ufficio.
Questo è l’elenco degli ingredienti tratto dalla ricetta del libro:
275g di farina 90g di cacao 1 cucchiaino di bicarbonato di sodio 1 pizzico di sale 270g di burro 400g di zucchero, più un pò per decorare 2 uova grandi 1 cucchiaino di essenza di vaniglia
Alla fine della giornata tiriamo fuori l’impasto dal frigo. Si è un pò indurito essendo rimasto lì per circa 8 ore, ma dopo averlo lasciato a temperatura ambiente per un pò riusciamo ad impastare agevolmente le palline e stenderle sopra la carta da forno nella teglia. Saltiamo il passaggio in cui è previsto di rotolare prima le palline nello zucchero, i 400g già presenti nell’impasto ci sembrano più che sufficienti. Inforniamo e dopo una decina di minuti questo è il delizioso risultato:
ma che moglie perfida che sei!! Invece di apprezzare il pensiero (spero comunque che dopo, la cucina l’abbia pulita lui), lo stai pure a sorvegliare come la signorina Rottenmeier…
Ciao, ma che bello questo blog, come vedi ti ho subito raggiunta, ma come faccio a seguirti? non ho trovato il tastino “segui”, comunque ho una piccola proposta, visto che stai raccogliendo tutti i foodblogger abruzzesi perchè non facciamo qualcosa per conoscerci?
Io sono ancora “giovane” della vita da blogger, però magari potremmo trovare anche uno sponsor e fare qualcosa di interessante…te l’ho buttata lì, tornerò a trovarti,ti spetto nel mio blog.
Ciao loredana