Rientro..in grande stile!

Oggi è proprio una di quelle giornate da cogliere al volo, da tenersi stretti addosso, da accarezzare lentamente per non perderne il sapore..quello raro e prezioso dell’ottimismo, della voglia di vivere che tante volte invece mi manca o viene travolta dalle mille ansie e preoccupazioni 🙂 Quelle a cui per troppo tempo ho permesso di ingolfarmi l’anima, di togliermi il respiro, di inquinare i rapporti più belli frustrati dalle paranoie che il mio cervello malato tesse all’infinito..Da qualche giorno invece la mia testa sembra avere cambiato marcia, la voglia di godersi un pò la vita sembra prevalere su tutto il resto, e io farò del mio meglio perchè questo stato duri, se possibile per sempre 🙂
Vi lascio con una mia poesia di qualche anno fa, sono versi che descrivono cosa significa per me la poesia e quale forza ha sempre avuto per me. BUONA PRIMAVERA A TUTTI!!

I.

Cosa brilla nei tuoi occhi poeta?
Il fuoco fatuo di silenzi perduti
come mute processioni
in rotta col destino,
con lacrime e sale
tra le ciglia
ma nel cuore
forse solo il sollievo
di esserci ancora.

II.

Quale sangue nelle vene poeta?
Il colore acidulo
di sogni spezzati
che stride con la viva tinta
del turgore di aneliti
ancora palpitanti,
su una tavolozza variopinta
come un fiore
che forse appassirà.

III.

Quale senso nelle mente poeta?
Visione onirica tra terra e cielo
col gusto troppo acceso
di oscuri abissi salini
e il profumo un po’ dimesso
di pagine ingiallite,
tra suoni melodiosi
di una realtà onnipresente.

IV.

Quale causa nella vita poeta?
Cause perdute tra le pieghe del tempo
che si srotolano all’impazzata,
spargendo ideali ormai senza senso
mentre tra le dita afferri
gli ultimi caldi raggi di sole,
prima del tramonto eterno.

V.

Quale amore nel cuore poeta?
Il canto dei fili della tela del ragno
che brillano argentei
alla luce lunare,
il canto armonioso
delle piccole cose
che gridano silenziose solo al cospetto
di chi, ha il coraggio
di ascoltarle
e di soffrire per sempre.

VI.

Cosa stringi nella mano poeta?
Il fiore del male
perverso e seducente,
un granello di sabbia
recante infinito,
un amore violentato dal germe
del banale,
un fiore profumato
ti lega al tuo passato
che mai non fuggirà.

VII.

Cosa cerchi nella vita poeta?
Qualcosa per cui morire
per poi resuscitare
in un campo rifiorire
rifulgente di luce,
in un trionfo di splendore
tra la morte e lo stupore
di una vergine innocenza
ormai per sempre rifuggita
l’assurda realtà.

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