Gelo di Mellone della Nonna Laura

Questa ricetta è per me legata ai ricordi d’infanzia: mia nonna la preparava praticamente tutte le estati non appena le angurie cominciavano a comparire sui banchi dei fruttivendoli. Ancora ripenso ai pomeriggi passati a guardarla mentre filtrava i pezzi di anguria nel passapomodoro.. la mia testa che sporgeva appena sopra il tavolo della cucina, in attesa che le sue mani rugose mi allungassero qualche pezzetto durante la preparazione.

Da quando lei è mancata questa era la prima volta che “facevamo il gelo” e ho voluto avere tutti gli ingredienti che usava lei, in particolar modo la “zuccata” che sarebbe zucca candita e il gelsomino. Quest’ultimo in particolare mi ha fatto penare: speravo di trovare a Milano un pò di essenza di gelsomino per uso alimentare, macchè: L’essenza di gelsomino, commestibile, a Milano non esiste. A nulla è valso telefonare a due grandi aromifici lombardi.. avran pensato che ero matto! Naturalmente avrei potuto comprare una piantina di gelsomino e usare i fiori, ma dovendo partire per la Sicilia entro pochi giorni sapevo che al ritorno l’avrei trovata stecchita. Poi c’era sempre il problema della zuccata: a Palermo la vendono in qualsiasi supermercato, ma a Milano..

Così abbiamo aspettato di andare in Sicilia per realizzarla. Mio nonno ci ha regalato un pò di fiori di gelsomino dalla pianta che tiene sul balcone, la stessa che usava mia nonna, che abbiamo integrato con altri fiori di gelsomino rubacchiati dalle piante per le strade di San Vito Lo Capo da mamma e Francesca. Una volta raccolti abbastanza fiori, li abbiamo lavati e lasciati a macerare in una tazza piena d’acqua per una notte. Non sappiamo se questo sia il procedimento migliore per ottenere l’essenza di gelsomino, ma le ricette lasciate da mia nonna non dicevano altro e abbiamo dovuto improvvisare un pò.

La ricetta originale della nonna

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Questa è una delle tante versioni della ricetta, come vedete non si parla nemmeno del gelsomino, mia nonna era fatta così..

Noi invece abbiamo usato:

1,5 litri di succo di anguria

120 gr. di zucchero

110 gr. di amido

5gr. di vanillina

Una trentina di fiori di gelsomino

Zuccata q.b.

Per decorare:

Cannella q.b.

Gocce di cioccolato q.b.

Granella di Pistacchio q.b.

L’anguria che abbiamo comprato era dolcissima per cui abbiamo ridotto al minimo la quantità di zucchero nella ricetta.

Per prima cosa bisogna tagliare a pezzi l’anguria, togliere la maggior parte dei semi e passare l’anguria nel passapomodoro, perché frullandola nel frullatore si rischierebbe di tritare eventuali semi rimasti e rimarrebbe da spremere il succo dalla polpa. Alla fine dovreste ritrovarvi con un bicchierozzo pieno di nettare degli Dei, molto simile a questo:

Nettare degli Dei

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Versate il succo di anguria in una casseruola e aggiungete pochissima essenza di gelsomino, dopo aver tolto i fiori.

Essenza di gelsomino casereccia

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Prima di accendere il fuoco, tagliate la zuccata a cubetti e preparate gli stampi o le coppette dove poi verserete il composto, perché dopo non ci sarà il tempo di farlo. Noi abbiamo messo sul fondo qualche goccia di cioccolato fondente, per dare l’idea dei semi di anguria.

Aggiungete lo zucchero e accendete il fuoco, mantenendolo molto basso e iniziate a mescolare. Aggiungete la vanillina e l’amido poco alla volta, setacciandoli. Il liquido color rosso intenso diveterà rosa entro pochi secondi, iniziando ad addensarsi.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Lasciate andare sul fuoco per una decina di minuti, continuando a mescolare e facendo sempre attenzione a non far attaccare sul fondo il composto. Prima di toglierlo dal fuoco aggiungete un pò di zuccata tagliata a cubetti. La zuccata può piacere o meno, pertanto regolatevi di conseguenza, potete sempre non metterla.

La zuccata

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Togliete la casseruola dal fuoco e versate negli stampi che avete preparato prima. Il tutto inizierà ad addensarsi in pochi attimi. Se vi piace potete far cadere ancora qualche goccia di cioccolato nel gelo.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Lasciate raffreddare le coppette e poi mettetele in frigo per 3-4 ore, il gelo va servito rigorosamente freddo. Prima di servirlo, decorate la superficie con della granella di pistacchio, una spolverata di cannella e volendo qualche altra goccia di cioccolato fondente. Potendo, mettete qualche fiore di gelsomino, noi purtroppo li avevamo finiti e con Francesca abbiamo deciso di accostare un fiore di Ibiscus preso dal giardino di casa dei miei nonni.

Voilà!

Il gelo di mellone

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